The China Study: il salvavita

mercoledì 4 gennaio 2012

Cibo, che emozione!

Questo post ispirato è per rispondere ad un articolo comparso sul WEB qualche tempo fa e che ho intercettato da poco.
Però prima di rispondere in modo diretto, devo fare delle premesse di natura psicologica, altrimenti le mie affermazioni sarebbero faziose senza alcun significato.
La prima cosa da tenere ben presente è il meccanismo di TRANSFERT EMOTIVO. Questo meccanismo psicologico è una funzione della nostra psiche e trasferisce emozioni vissute ad oggetti o situazioni. In base a questo meccanismo emotivo, abbiamo imparato a ricercare situazioni positive ed oggetti utili per sopravvivere ed evitare situazioni ed oggetti pericolosi.
Questo meccanismo è un caposaldo del marketing e dell'industria pubblicitaria, ma lo ritroviamo anche in situazioni quotidiane. Un esempio chiarissimo nelle reclam è lo spot Barilla, che costruisce il seguente GANCIO EMOTIVO: pasta Barilla (scatola con il colore blue) ==> emozione di un amore di una coppia innamorata ed in attesa di un bambino; quando si va al supermercato si vede la scatola blue e indovinate cosa viene in mente? se poi lo spot lo si è visto abbastanza volte, potrebbe essere che anche il sapore della pasta vi sembri più buono, perché è importante ricordare che le EMOZIONI CAMBIANO LA PERCEZIONE DELLA REALTA', che quindi non è più la realtà vera, ma soggettiva. Altro esempio degno di nota è il tristemente noto Mc Donald's, il quale mette nei propri ristoranti giochi per bambini, così accade questo:
Opera di BANKSY
La famiglia (riunita) va al ristorante, si mangia il panino, le patatine, ecc. e poi il bimbo gioca divertendosi anche con mamma e papà. Questo accade più di una volta, perché i genitori "inconsapevoli" almeno fanno giocare un po' il bambino. Quando il bimbo, ormai adulto, avrà una vita un po' stressante, magari frustrato, triste, ecc. per sentirsi meglio ed avere un po' di pausa dalle sue emozioni negative, rivivendo emozioni positive, dove andrà? Esatto, da Mc Donald's perché lo fa sentire meglio. In qualche modo gli ricorda i momenti felici vissuti con i genitori nei giorni o le sere di gioia.
Chiaramente questo meccanismo funziona anche per le cose negative, ma lascio a voi trovare i vostri ganci e capire se le vostre reazioni sono frutto di esperienze, più o meno coscienti, di eventi negativi....
Bene abbiamo capito la potenza inarrestabile delle emozioni, ed il meccanismo del transfert. Allora vi chiedo, se in passato, da bambini, tornavate da scuola e la mamma vi faceva trovare gli spaghetti caldi col sugo di pomodoro, poi la cotoletta con le patatine, secondo voi da adulti alla vista di questi piatti quali saranno le emozioni? Domanda retorica, certo, ma è per renderci conto che il CIBO è EMOTIVO, per definizione.
Ed anche in questo caso il meccanismo è necessario alla sopravvivenza della specie, in quanto il genitore SA cosa mangiare e cosa evitare (in condizioni ambientali conosciute) quindi il cucciolo impara attraverso la forza dell'esperienza e delle EMOZIONI, così da adulto continuerà a ricercare il cibo CORRETTO.
Il problema sta nel fatto che da piccini siamo stati nutriti con CIBI EMOTIVI errati per la nostra salute, che poi inevitabilmente ci attraggono da adulti.
Ed adesso arriviamo alla riposta all'articolo sopra citato. Condivido la necessità di preservare il cibo dall'ossidazione (argomento che affronteremo nel futuro), ma è impossibile negare la necessità di un individuo di ricercare i cibi che creano emozioni positive, vista e considerata la vita "semplice" a cui siamo sottoposti, no?!
Quindi noi vegani patetici che straziamo le zucchine facendole sembrare spaghetti e fettuccine al sugo, siamo a metà del guado, non alimentare ma emotivo. Solo liberandoci dei vecchi ganci emotivi sul cibo saremo liberi di nutrirci come Madre Natura Comanda. Fino ad allora, però, chiedo a chi è già sull'altra sponda della libertà nutrizionale di essere più rispettoso dei limiti altrui, cercando innanzitutto di capire ed accettare forme diverse di avvicinamento alla retta via, magari fornendo metodi e aiuto a chi vuole terminare correttamente il percorso. La collaborazione, non la contrapposizione rende i cambiamenti più rapidi e piacevoli.
Io personalmente, pur non ingerendone più alcuna molecola, avevo, ed ho, diversi CIBI EMOTIVI molto forti, tra cui: i croissant alla crema caldi e le salamelle. Ho fatto una fatica erculea per evitarne la seduzione, fino a quando non ho capito a cosa erano agganciati. Trovato il gancio emotivo, l'ho smontato (poi vi dirò come) e da profumo seducente, è diventato olezzo chimico insopportabile, che poi è l'odore vero...
Quindi è possibile liberarsi dai condizionamenti passati, ma non vi svelo qui il trucco sennò non mi leggete più.
A presto cari, buon inizio 2012 e durante le feste quanti e quali sono stati i vostri cibi emotivi che hanno "fatto il Natale"?

3 commenti:

  1. Ciao non credo che l'articolo pubblicato sul sito dell'AVA sia irrispettoso nei confronti dei vegetariani/vegani che ancora non hanno compiuto il passo successivo. Credo semplicemente che questo sia come la vedi tu, in quanto pienamente toccato sull'argomento, proprio a causa delle dipendenze emozionali a cui tu ancora come sinceramente affermi sei sottoposto. Credo che quell'articolo voglia solamente evidenziare e far comprendere come in realtà tutti dovremmo nutrirci, e che non volesse mancare di rispetto proprio a nessuno. Tutt'altro esporre la verità in modo schietto e sincero è dal mio punto di vista estremamente rispettoso proprio nei confronti di tutti.
    Detto questo condivido appieno le tue riflessioni sulle dipendenze emotive da cibo... Rendersi conto di questo è già il primo importante passo per le fasi successive del proprio miglioramento nutrizionale...Quell'articolo serve anche a rendersi conto, perchè molti vegani/vegetariani a differenza di te, non sono consapevoli di questo per anni...

    Ciao e complimenti per il blog

    Serena

    PS: anche io non ho tutt'ora superato tutte le mie dipendenze emotive, tra cui come donna quella di preparare seppur in stile vegano ancora diversi cibi cotti... :)

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  2. Ciao Serena, grazie per i complimenti. Condivido alcuni punti ma dissento con "...non credo che l'articolo pubblicato sul sito dell'AVA sia irrispettoso nei confronti dei vegetariani/vegani che..." perché quando nell'articolo scrivono "...Alcuni si divertono ad esibire la frutta TORMENTATA nelle sue fattezze originali..." il termine tormentata indica un tormentatore, cioè un aguzzino. Non lo vedo come un complimento. Oppure "...altri imitano, PATETICAMENTE, fettuccine o spaghetti adoperando zucchine ed altri ortaggi..." non è ne educativo ne comprensivo. Tu che dici? Io traduco che visto che a volte mi preparo la verdura così che abbia un aspetto emotivamente accattivante sono un PATETICO AGUZZINO. Lo vedo più come uno schiaffo morale e personalmente preferisco la cultura per trasmettere l'educazione e non le sberle che mi fanno solo ... GGRRR

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  3. ... aggiungo anche un'altra cosa che mi è venuta in mente. L'autore dell'articolo mi farebbe il "cazziatone" perché trafilo le zucchine che quindi ossidano e poi lui CUOCE gli spaghetti integrali ed il sugo di pomodoro?! Ma forse questo signore non gli è noto che il processo di cottura è di fatto un processo di OSSIDAZIONE che cambia la natura chimico-fisica del cibo. Quindi è facile predicare bene ed è ancora più facile razzolare male. Giusto? Mi dispiace, ma per me è un brutto articolo il suo.

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